Rientrano in questo ambito progetti e iniziative territoriali finalizzate allo studio delle trasformazioni sociali riconducibili all’emergere di nuove figure lavorative e al riconfigurarsi dei modelli di organizzazione del lavoro, delle politiche di welfare e delle ricadute sulle forme di convivenza.
Quattro i filoni di ricerca-azione sviluppati nel corso del tempo:
- Metamorfosi dei sistemi di micro e piccola impresa (capitalismo molecolare).
- Metamorfosi delle forme della rappresentanza degli interessi collettivi organizzati delle imprese, del lavoro, delle professioni
- Metamorfosi delle reti terziarie delle professioni di servizio alle imprese (economia delle conoscenza).
- Metamorfosi delle forme reti terziarie di servizio alle persone (privato sociale).
2022
Distretti Sociali e Comunità in itinere nel Mezzogiorno
Committente: Fondazione CON IL SUD
L’inchiesta territoriale portata avanti con alcune tra le organizzazioni del terzo settore più strutturate del Mezzogiorno (associazioni di volontariato, cooperative sociali, fondazioni di comunità, etc.) si inscrive nel filone del “terzo racconto” riguardante le complesse parabole dello sviluppo nelle quali si vanno scomponendo e ricomponendo le aree del Sud. Lo sviluppo non è solo questione di intervento dello Stato o di Mercato indotto dall’alto, ma è anche territorio come costruzione sociale, come forme assunte dal capitale sociale e della qualità dell’intreccio tra comunità di cura, comunità operosa e azione pubblica. Il carotaggio qui presentato non è tuttavia incentrato esclusivamente sul rapporto tra PA e terzo settore quanto piuttosto sull’evidenziare come cambiano e si evolvono le forme della leadership territoriali espresse da alcune importanti organizzazioni attive in diverse aree geografiche del Mezzogiorno, come si evolvono le relazioni con la sfera della politica, non tanto come rapporto con gli apparati e con le forme e le culture politiche, quanto piuttosto con riferimento al contenuto politico dell’agire organizzativo, anche in rapporto alle politiche di alleanza con organizzazioni della stessa natura, spesso diluite nella prassi delle “cordate” consolidate dalla logica del bando. Terzo ambito di carotaggio, strettamente intrecciato ai precedenti, riguarda i processi di allargamento e qualificazione delle relazioni orientate allo sviluppo complessivo del territorio, partendo dal nocciolo duro del welfare e della promozione sociale per allargarsi ad ambiti che rimandano alle vocazioni economico-produttive dei territori: agricoltura, manifattura, turismo e commercio, beni culturali, etc. Qui l’attenzione non è stata tanto rivolta a come il terzo settore incorpori il fare impresa indotta dal desiderio o dalla necessità di creare posti di lavoro per soggetti più o meno svantaggiati, quanto piuttosto si è cercato di evidenziare la capacità del terzo settore di contribuire alla costruzione di visioni di sviluppo condivise con mondi tradizionalmente lontani come le imprese, le professioni, etc.
2022
Il CDA come comunità professionale in itinere
Committente:Consorzio Distributori Alimentari
Nel corso degli ultimi quindici anni anche gli operatori del settore della distribuzione di bevande hanno sperimentato un aumento significativo del grado di complessità che connota il fare quotidianamente impresa in mercati sempre più turbolenti e imprevedibili. Due, in estrema sintesi, i caratteri di tale metamorfosi. Da una parte la forza motrice del cambiamento scaturisce dalla dialettica tra logica dei flussi (immediatamente associabile al mondo delle transnazionali del beverage) e logica specifica dei luoghi, tra istanze di modernizzazione accelerata e resilienza delle culture locali, intese come culture che strutturano anche il modo di fare impresa e di consumare. Dall’altra la forza di tale cambiamento si è fatta, già nel corso dell’ultimo decennio e a maggiore ragione con la pandemia, decisamente più selettiva sotto il profilo delle opportunità offerte dai mercati, più estrattiva e meno generativa rispetto alle economie territoriali. Volendo mutuare le categorie interpretative tradizionalmente applicate alle trasformazioni avvenute nel modello capitalistico italiano a matrice manifatturiera, possiamo individuare tre fasi di sviluppo della distribuzione delle bevande: Le dinamiche trasformative cui abbiamo fatto cenno, unita all’impatto della pandemia, agiscono sul bacino degli associati producendo diverse tipologie di imprese che si strutturano sulla base della diversa capacità di interpretare i mercati, di un diverso gradiente di identificazione associativa, di un diverso valore attribuito al radicamento territoriale. Compito del Consorzio è quello di tenere assieme tendenze che possono anche essere divergenti puntando a generare un’articolata visione comune (lo spazio di rappresentazione) di convergenza.
2017
Innovazione, digitalizzazione e lavoro emergente nelle imprese bancarie e assicurative – Inchiesta sul lavoro nella neofabbrica finanziaria
Committente: Camera del Lavoro di Milano (2017) sociale
Tra l’autunno del 2016 e la primavera 2017 il Fisac-Cgil di Milano ha promosso un’inchiesta sulle trasformazioni del lavoro nell’industria del credito e delle assicurazioni, da anni investita da profonde trasformazioni sotto la duplice pressione della crisi e del cambiamento tecnologico (digitalizzazione). L’inchiesta, programmaticamente esplorativa, fa sintesi tra una metodologia di lavoro e l’impegno di un gruppo di delegati, con l’obiettivo di rafforzare gli strumenti di conoscenza e intervento sindacale attraverso il più “operaista” dei metodi, applicato alle “neofabbriche finanziarie” in uno dei punti alti dello sviluppo. Puntare l’obiettivo sulla soggettività dei lavoratori della finanza a Milano, significa infatti praticare l’inchiesta al centro dei processi di crisi, di innovazione, di cambiamento del nostro paese.
2015
Teatro Pubblico Pugliese
Committente: Teatro Pubblico Pugliese
Il tema della promozione dell’economia e delle industrie creative è divenuto nel corso dell’ultimo decennio una delle questioni centrali dello sviluppo nell’era dell’economia della conoscenza. In tutta Europa oltre ad essere fondamentale tessuto identitario la cultura rappresenta un sempre più significativo sistema di produzione. Grandi cambiamenti demografici, sociali, economici e tecnologici stanno sempre più spingendo in questa direzione. Anche le policies comunitarie così come quelle nazionali e regionali tendono sempre più a considerare il settore culturale, nelle sue diverse specializzazioni, come un formidabile motore di innovazione sociale ed economica, come elemento qualificante per il benessere e la qualità della vita dei territori e dunque come fattore di attrazione per investimenti, ricerca e turismo. La stessa Unione Europea nel contesto della crisi attribuisce a cultura, creatività e innovazione un ruolo vitale per la competitività e lo sviluppo delle economie e delle società. La Puglia nel panorama delle regioni italiane ormai da anni si è posizionata ai vertici per la crescita di un tessuto diffuso di imprese creative e culturali, di grandi eventi, di politiche pubbliche orientate a sostenere con forza lo sviluppo dell’economia della cultura. Con particolare enfasi sul sostegno alle radici identitarie e territoriali delle filiere e al protagonismo giovanile. Già nel 2015 il sistema-cultura pugliese era davanti alla necessità di una svolta profonda in termini di rafforzamento della sua struttura, autonomia, rapporto con il territorio. La forte e a volte eccessiva dipendenza dal finanziamento pubblico delle attività, la ridotta strutturazione imprenditoriale di alcuni settori, la debole strutturazione delle filiere e le difficoltà sul piano della produzione di contenuti oltre che della loro rappresentazione, la polverizzazione degli operatori e spesso la loro ridotta professionalizzazione, la debolezza delle reti cooperative tra grandi eventi e tessuto creativo diffuso e tra filiere dell’industria culturale e filiere del made in Italy, sono tutti fattori che complicano la transizione dell’industria creativa pugliese.
2012
Vecchie e nuove professioni a Roma. L’evoluzione del mercato del lavoro in Provincia di Roma: le professioni del terziario
Committente: Provincia di Roma
L’area metropolitana di Roma costituisce, con Milano, una delle poche concentrazioni nazionali di lavoro e imprese del “terziario professionale”. Il progetto, attraverso la realizzazione di una ricerca articolata in due distinte fasi di rilevazione (una qualitativa e una quantitativa) a delineato una mappa analitica, situata in questa specifica fase della vicenda sociale ed economica della città, del mondo delle professioni nell’area romana. La popolazione di riferimento dell’indagine è stata costituita dall’universo del lavoro professionale nella sua complessità, che include dunque professioni regolamentate e non, esercitate sia in forma di lavoro indipendente (come liberi professionisti o lavoratori autonomi/free lance), sia in forma imprenditoriale (nell’ambito di piccole società terziarie), sia come lavoro subordinato (all’interno di organizzazioni), protetto piuttosto che precario o intermittente. L’ipotesi che ha sorretto l’impianto di ricerca è che le trasformazioni del sistema produttivo abbiano favorito forme di convergenza tra “nuove” e “vecchie” professioni nel contesto della formazione di un grande bacino del lavoro della conoscenza, tuttavia sempre più articolato internamente e strutturalmente polarizzato . Il problema al centro della ricerca è stato il problematico rapporto tra logiche del professionalismo (per molti aspetti ancora ideologia egemone nel lavoro intellettuale) e lavoro della conoscenza in generale, nel quadro della svolta cognitiva dell’economia degli ultimi decenni.
2017
Innovazione, digitalizzazione e lavoro emergente nelle imprese bancarie e assicurative – Inchiesta sul lavoro nella neofabbrica finanziaria
Committente: Camera del Lavoro di Milano (2017) sociale
Tra l’autunno del 2016 e la primavera 2017 il Fisac-Cgil di Milano ha promosso un’inchiesta sulle trasformazioni del lavoro nell’industria del credito e delle assicurazioni, da anni investita da profonde trasformazioni sotto la duplice pressione della crisi e del cambiamento tecnologico (digitalizzazione). L’inchiesta, programmaticamente esplorativa, fa sintesi tra una metodologia di lavoro e l’impegno di un gruppo di delegati, con l’obiettivo di rafforzare gli strumenti di conoscenza e intervento sindacale attraverso il più “operaista” dei metodi, applicato alle “neofabbriche finanziarie” in uno dei punti alti dello sviluppo. Puntare l’obiettivo sulla soggettività dei lavoratori della finanza a Milano, significa infatti praticare l’inchiesta al centro dei processi di crisi, di innovazione, di cambiamento del nostro paese.
2015
Teatro Pubblico Pugliese
Committente: Teatro Pubblico Pugliese
Il tema della promozione dell’economia e delle industrie creative è divenuto nel corso dell’ultimo decennio una delle questioni centrali dello sviluppo nell’era dell’economia della conoscenza. In tutta Europa oltre ad essere fondamentale tessuto identitario la cultura rappresenta un sempre più significativo sistema di produzione. Grandi cambiamenti demografici, sociali, economici e tecnologici stanno sempre più spingendo in questa direzione. Anche le policies comunitarie così come quelle nazionali e regionali tendono sempre più a considerare il settore culturale, nelle sue diverse specializzazioni, come un formidabile motore di innovazione sociale ed economica, come elemento qualificante per il benessere e la qualità della vita dei territori e dunque come fattore di attrazione per investimenti, ricerca e turismo. La stessa Unione Europea nel contesto della crisi attribuisce a cultura, creatività e innovazione un ruolo vitale per la competitività e lo sviluppo delle economie e delle società. La Puglia nel panorama delle regioni italiane ormai da anni si è posizionata ai vertici per la crescita di un tessuto diffuso di imprese creative e culturali, di grandi eventi, di politiche pubbliche orientate a sostenere con forza lo sviluppo dell’economia della cultura. Con particolare enfasi sul sostegno alle radici identitarie e territoriali delle filiere e al protagonismo giovanile. Già nel 2015 il sistema-cultura pugliese era davanti alla necessità di una svolta profonda in termini di rafforzamento della sua struttura, autonomia, rapporto con il territorio. La forte e a volte eccessiva dipendenza dal finanziamento pubblico delle attività, la ridotta strutturazione imprenditoriale di alcuni settori, la debole strutturazione delle filiere e le difficoltà sul piano della produzione di contenuti oltre che della loro rappresentazione, la polverizzazione degli operatori e spesso la loro ridotta professionalizzazione, la debolezza delle reti cooperative tra grandi eventi e tessuto creativo diffuso e tra filiere dell’industria culturale e filiere del made in Italy, sono tutti fattori che complicano la transizione dell’industria creativa pugliese.
2012
Vecchie e nuove professioni a Roma. L’evoluzione del mercato del lavoro in Provincia di Roma: le professioni del terziario
Committente: Provincia di Roma
L’area metropolitana di Roma costituisce, con Milano, una delle poche concentrazioni nazionali di lavoro e imprese del “terziario professionale”. Il progetto, attraverso la realizzazione di una ricerca articolata in due distinte fasi di rilevazione (una qualitativa e una quantitativa) a delineato una mappa analitica, situata in questa specifica fase della vicenda sociale ed economica della città, del mondo delle professioni nell’area romana. La popolazione di riferimento dell’indagine è stata costituita dall’universo del lavoro professionale nella sua complessità, che include dunque professioni regolamentate e non, esercitate sia in forma di lavoro indipendente (come liberi professionisti o lavoratori autonomi/free lance), sia in forma imprenditoriale (nell’ambito di piccole società terziarie), sia come lavoro subordinato (all’interno di organizzazioni), protetto piuttosto che precario o intermittente. L’ipotesi che ha sorretto l’impianto di ricerca è che le trasformazioni del sistema produttivo abbiano favorito forme di convergenza tra “nuove” e “vecchie” professioni nel contesto della formazione di un grande bacino del lavoro della conoscenza, tuttavia sempre più articolato internamente e strutturalmente polarizzato . Il problema al centro della ricerca è stato il problematico rapporto tra logiche del professionalismo (per molti aspetti ancora ideologia egemone nel lavoro intellettuale) e lavoro della conoscenza in generale, nel quadro della svolta cognitiva dell’economia degli ultimi decenni.