Rientrano in questo ambito progetti e iniziative che pongono al centro le ricadute sociali e comunitarie delle profonde trasformazioni di matrice economica e istituzionale che segnano in profondità e ridefiniscono le forme di inclusione e di esclusione sociale.
2022
Progetto Talenti per la comunità
Committente: Fondazione CRT
Con il progetto “Talenti per la Comunità – costruire nuove leadership” la Fondazione CRT ha realizzato un percorso di formazione innovativo rivolto alle persone che quotidianamente si impegnano per l’animazione, la promozione, lo sviluppo civile, sociale ed economico delle comunità locali del territorio.Obiettivo del corso è stato quello di fornire strumenti per potenziare l’efficacia dell’azione degli operatori nelle proprie comunità, associando all’impegno personale, una maggiore comprensione dei fenomeni che toccano oggi le comunità locali, incluse quelle metropolitane, e un insieme di competenze per migliorare progettazione, gestione e valorizzazione delle iniziative sul territorio.La Direzione del corso è gestita dalla Fondazione CRT in collaborazione con il Consorzio AAster.
La Direzione scientifica al prof. Aldo Bonomi.
La Direzione scientifica al prof. Aldo Bonomi.
Il percorso si è articolato in 9 moduli:
1.Inquadrare il presente: dal Fordismo alla crisi dell’ultimo decennio
2.Sotto la superficie: le faglie e le grandi questioni del presente
3.Traiettorie territoriali dell’Italia che cambia
4.Prospettive dell’Umanesimo nella frammentazione e ricomposizione
5.Nuovi strumenti e nuove forme per lo sviluppo dei territori
6.Progettare le risorse come scuola di costruzione di comunità larghe
7.Misurare il cambiamento per dare forza alle realizzazioni
8.Leggere il territorio e narrare la comunità
9.Ambiente e comunità: Il corso ha alternato momenti di formazione frontale, attività di lavoro di gruppo su project work, lectio magistralis, attività di teambuilding.
Il percorso si è articolato in circa 170 ore tra lezioni, team building, project work e laboratori di ricerca territoriale con il coinvolgimento di otto “comunità concrete”: Confindustria Ivrea, Fondazione Pistoletto di Biella, Fondation Grand Paradis di Cogne, Paraloup impresa sociale della Fondazione Nuto Revelli, Associazione Culturale Collisioni di Barolo, Cooperativa Esserci, Fondazione ECM di Settimo Torinese, Associazione La Grande Occasione nel Monferrato.
Alcuni dei docenti: dallo storico dell’economia Giulio Sapelli al filosofo Roberto Esposito, dall’imprenditore Marco Giovannini al Presidente del Censis Giuseppe De Rita, dagli urbanisti Federica Verona, Anna Prat e Alessandro Balducci al data scientist Ciro Cattuto. E ancora: gli economisti Massimo Ferlini, Enzo Rullani, Cristina Tajani, Lucrezia Songini, Enzo Peruffo e Bernardo Bertoldi, i sociologi Ester Cois e Filippo Barbera, il giurista e professore di diritto commerciale Maurizio Irrera, l’ad di Saipem Francesco Caio e l’ad di MilanoSesto Giuseppe Bonomi, il Segretario Generale della Fondazione Mirafiori Elena Carli, il Direttore Generale di Ream Oronzo Perrini, il Presidente di Fondazione con il Sud Carlo Borgomeo, la project manager del progetto per i bambini THUB06 Barbara Posa, la fondatrice di Avventura Urbana Iolanda Romano per citare alcuni dei docenti coinvolti.
1.Inquadrare il presente: dal Fordismo alla crisi dell’ultimo decennio
2.Sotto la superficie: le faglie e le grandi questioni del presente
3.Traiettorie territoriali dell’Italia che cambia
4.Prospettive dell’Umanesimo nella frammentazione e ricomposizione
5.Nuovi strumenti e nuove forme per lo sviluppo dei territori
6.Progettare le risorse come scuola di costruzione di comunità larghe
7.Misurare il cambiamento per dare forza alle realizzazioni
8.Leggere il territorio e narrare la comunità
9.Ambiente e comunità: Il corso ha alternato momenti di formazione frontale, attività di lavoro di gruppo su project work, lectio magistralis, attività di teambuilding.
Il percorso si è articolato in circa 170 ore tra lezioni, team building, project work e laboratori di ricerca territoriale con il coinvolgimento di otto “comunità concrete”: Confindustria Ivrea, Fondazione Pistoletto di Biella, Fondation Grand Paradis di Cogne, Paraloup impresa sociale della Fondazione Nuto Revelli, Associazione Culturale Collisioni di Barolo, Cooperativa Esserci, Fondazione ECM di Settimo Torinese, Associazione La Grande Occasione nel Monferrato.
Alcuni dei docenti: dallo storico dell’economia Giulio Sapelli al filosofo Roberto Esposito, dall’imprenditore Marco Giovannini al Presidente del Censis Giuseppe De Rita, dagli urbanisti Federica Verona, Anna Prat e Alessandro Balducci al data scientist Ciro Cattuto. E ancora: gli economisti Massimo Ferlini, Enzo Rullani, Cristina Tajani, Lucrezia Songini, Enzo Peruffo e Bernardo Bertoldi, i sociologi Ester Cois e Filippo Barbera, il giurista e professore di diritto commerciale Maurizio Irrera, l’ad di Saipem Francesco Caio e l’ad di MilanoSesto Giuseppe Bonomi, il Segretario Generale della Fondazione Mirafiori Elena Carli, il Direttore Generale di Ream Oronzo Perrini, il Presidente di Fondazione con il Sud Carlo Borgomeo, la project manager del progetto per i bambini THUB06 Barbara Posa, la fondatrice di Avventura Urbana Iolanda Romano per citare alcuni dei docenti coinvolti.
2018
La comunità di cura nella metamorfosi del sociale
Committente: Caritas Lombardia
Il progetto si proponeva di avviare un’auto-inchiesta interna al tessuto del volontariato che alimenta il circuito delle 10 Caritas diocesane attive sul territorio lombardo . L’ipotesi di lavoro è che le trasformazioni sociali in atto in un periodo di crisi prolungata a rischio di “stagnazione secolare” possano provocare uno sbandamento delle istanze valoriali e uno smarrimento della bussola che orienta il riconoscimento dei fenomeni di disagio vecchi e nuovi, con inevitabili conseguenze sul piano dell’efficacia delle pratiche concrete di aiuto e di inclusione sociale.L’inchiesta sarà imperniata sulla percezione e sulla rappresentazione dei fenomeni di disagio sociale in rapporto all’enuclearsi di fenomeni di resistenza, rifiuto o rimozione sociale che attraversano il tessuto sociale diocesano. Una seconda pista di indagine sarà imperniata sulla rappresentazione delle culture interne al tessuto della Caritas rispetto alla loro capacità di “lavorare” sulle paure sociali alla base dei fenomeni di rancore sociale.
2017
Migrazioni e coscienza dei territori
Committente: Comune di Milano
Le migrazioni rappresentano un fenomeno globale, che nel nostro paese sono assurte a fenomeno epocale. La società italiana, pur con tante difficoltà e con scarsità di racconto, ha sin qui percorso la via dell’adattamento e della metabolizzazione, grazie alla capacità dei contesti locali di fare integrazione lavorativa e metabolizzazione sociale, cui non ha quasi mai corrisposto analoga capacità di governo politico. E questo appare chiaro sia considerando la delicata questione dei diritti di cittadinanza, che interessano soprattutto le nuove generazioni nate in Italia, sia la gestione del dramma dei richiedenti asilo, rispetto alla quale la grande assente è invece l’Europa.Il fenomeno migratorio, che porta migliaia di persone a fare esodo verso le aree più sviluppate del pianeta, si inscrive in quel processo di progressiva interdipendenza dell’economia mondiale che è stato definito globalizzazione. Quando ci riferiamo alla dimensione globale intendiamo riferirci a quei flussi economici, informativi e sociali che hanno la prerogativa di essere ubiquitari e plurilocalizzati. Tali flussi mettono in relazione e talvolta impattano sui luoghi trasferendo informazioni, denaro, persone, materie prime, prodotti, etc. e facendo interagire economie e società locali. Un movimento che tuttavia trasforma le economie e le società anche nei luoghi, che reagiscono secondo strategie di adattamento, di reazione e di resistenza. E’ in questo schema interpretativo che intendiamo riferirci al flusso dei migranti che, appunto, impatta nei diversi luoghi, ovvero entrano in contatto con le identità locali costituite da quel coacervo di vocazioni produttive, tradizioni amministrative, assetti sociali e culturali che identificano le forme di convivenza dei diversi sotto-sistemi territoriali.
2011
I Rom in Romania, Bulgaria, Italia e Spagna, fra inclusione sociale e migrazione
Committente: EU Inclusive – Casa della Carità
Il dispiegarsi del paradigma della modernità che pone al centro la dialettica tra flussi e luoghi ha posto ormai da tempo sotto pressione il tradizionale assetto istituzionale ereditato dal ‘900 inducendo la ricerca di nuovi assetti di governo territoriali di interessi e funzioni a livello di piattaforme territoriali e macroregioni transregionali. Una ricerca di nuovi assetti istituzionali accelerati dalla crisi dei corpi intermedi e dalla difficile stagione attraversata dalle istituzioni regolative locali della democrazia politica ed economica. Nella fattispecie la Regione Toscana ha voluto indagare le prospettiva dell’Italia di mezzo (Toscana, Umbria e Marche): un’area le cui istanze sono rimaste schiacciate fra l’emergere di quella che è stata per un periodo la questione settentrionale e la permanenza di quella meridionale. Un’Italia di mezzo alla ricerca di un nuovo spazio di posizione e di rappresentazione dentro le trasformazioni prodotte da globalizzazione e crisi.