Uno degli assi di ragionamento sul quale si sono cimentati i rappresentanti delle comunità in itinere convocate presso il Circolo di Bagnoli nell’ambito del forum dedicato ai distretti sociali e alle comunità in itinere del percorso dei Talenti per la Comunità promosso da AASTER con Fondazione CRT e Fondazione con il Sud, ha riguardato lo spazio di rappresentazione della figura del social agent nei processi di sviluppo che innervano un “terzo racconto” adeguato alle trasformazioni in corso.
La questione intorno alla quali i diversi interlocutori si sono interrogati rimanda retoricamente alla centralità o marginalità del ruolo che il sociale organizzato ha assunto o sta assumendo nel costruire piattaforme del sociale (a Sud come nel Nord Ovest) capaci di influenzare i processi economici territoriali, nonché le istanze regolative in capo alle istituzioni pubbliche.
Come fare (nuova) istituzione di comunità? Come passare dal capitalismo fondazionale al comunitarismo fondazionale? Come costruire comunità operose, aperte, competenti ed inclusive? Come sottrare parole come comunità e territorio a retoriche identitarie di arroccamento sul “non più” per proiettarsi consapevolmente verso il “non ancora”? Quale posizione assumere rispetto alle inerzie e alle derive accentratrici delle pubbliche amministrazioni?