Democrazia Futura. La Regina Rossa nella geografia del tecno-sviluppo: un libro come navigatore
L’analisi di Michele Mezza, docente di Epidemiologia sociale dei dati e degli algoritmi all’Università Federico II di Napoli, considera il nuovo saggio del sociologo Aldo Bonomi, Oltre le mura dell’impresa. Vivere, abitare, lavorare nelle piattaforme territoriali, “Un libro come navigatore” nei nuovi territori reali e virtuali in cui si sta riorganizzando la società civile del nord, che allunga le sue ramificazioni performanti nelle aree metropolitane del centro sud. Dico navigatore, pensando proprio al dispositivo che usiamo quando ci aggiriamo in luoghi sconosciuti e cerchiamo conferme per dirigerci verso mete che non abbiamo frequentato precedentemente”.
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Aldo Bonomi è uno vero sciamano del territorio: non solo un ricercatore ed analista della vecchia scuola dei grandi sociologi italiani da Alessandro Pizzorno a Franco Ferrarotti a Giuseppe De Rita, ma con la sua sbarazzina ed esibita disinvoltura a combinare accademia e strada, movimenti e numeri, trasgressioni e rigore, ci rende un punto di vista straordinariamente lucido, flessibile e coerente per interpretare un mondo che non è ormai più afferrabile con rigide teorie o cadenzate categorie di scuola.
Una capacità che l’autore arricchisce, con sapienza del tutto originale se non unica, combinando alla progressiva e disincantata osservazione delle radicali trasformazioni che dissolvono ogni tradizione socio politica un robusto richiamo alla sensibilità antropologica che lui stesso definisce ancora eversiva, di pratiche ed esperienze che in quel gorgo del 68 lo portò già ad intendere l’esperienza sociale come immersione e confronto concreto con le realtà territoriali.
Il libro che vi presentiamo, che con demoniaca regia dell’editore appare proprio all’indomani di una tornata elettorale che sancisce il dominio del luogo sui flussi, come direbbe l’autore, ci fornisce un affresco michelangiolesco su quel continuum fra città, distretto e reti dominato dall’alternanza fra i cosiddetti casannone, la crasi fra casa e capannone con cui Aldo Bonomi fotografa l’evoluzione post fordista delle produzioni manifatturiere e le filiere logistiche digitali che si proiettano verso i mercati del nord Europa.