Nel fare inchiesta peripatetica non trovi un imprenditore, una rappresentanza o un sindaco, che non ti parli con artigiania antropologica di spopolamento, inverno demografico e migrazioni. Sono tempi di crisi delle forme di convivenza, coesione sociale scheggiata, sussurrata nella rete corta comunitaria che diventa «io speriamo che me la cavo» sui grandi temi incombenti delle turbolenze geopolitiche. Ti raccontano dei problemi dell’abitare, di un mercato del lavoro tra gig economy e uberizzazione, dei costi dell’energia dei trasporti…, sino allo scomporre e ricomporre il quadro multietnico di una migrazione come speranza rigenerante.
Il Sole 24 Ore